Ponente Varazzino Comitato spontaneo di quartiere Ponente Varazzino, per dare voce ai cittadini e sensibilizzare la Pubblica Amministrazione sui reali problemi del quartiere e della citta', segnalare e divulgare eventi e manifestazioni in programma, dare voce al locale associazionismo .

16 Giugno 2008

Varazze – La situazione del verde pubblico e privato seguita sempre con attenzione da Ponente Varazzino

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni

Varazze, 16.06.2008.                                            Home page

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La situazione del verde pubblico e privato seguita sempre con attenzione da Ponente Varazzino

puntaaspera3.jpgRispondiamo a quanti ci hanno chiesto perché non parliamo del disastro che si sta abbattendo sul verde cittadino, scusandoci per il ritardo dovuto ai molteplici impegni di questo periodo. Chiariamo subito che, secondo il nostro modesto parere, quello che sta succedendo al verde pubblico cittadino in questi ultimi giorni non è un disastro, ma piuttosto un’azione necessaria per mettere in sicurezza il torrente che attraversa in centro di Varazze.

Altri interventi sul verde pubblico e privato sono stati decisamente più dannosi ai fini ambientali e paesaggistici, senza che nessuno in città  e purtroppo neanche da parte di Associazioni Ambientaliste, si appassionasse alle nostre rimostranze, dandoci il necessario sostegno per contenere lo scempio.

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Dopo quella sfortunata esperienza, oltre 100 piante di ulivo tagliate con buona pace di tutti, ci siamo convinti che la migliore soluzione per contenere gli attacchi al verde pubblico e privato, è quella di coinvolgere il maggior numero di persone, Associazioni, Enti, Politici e Pubblici Amministratori, chiedendo a quest’ultimi di predisporre un apposito “Regolamento Comunale” per la sua tutela e conservazione.

Riportiamo un breve passaggio del post “Varazze tutelare il verde pubblico e privato è possibile“ del 10 ottobre 2007:

Le segnalazioni e lamentele che ci sono state inoltrate ci hanno convinto ad approfondire l’argomento, tanto da indurci a verificare cosa hanno fatto altri comuni a noi vicini, come ad esempio Cogoleto, che ha approvato nel 2005 un apposito regolamento, riportato a piè di post, per quanto riguarda i punti più significativi, a beneficio di chi è interessato a prenderne visione (la delibera integrale si trova sul sito del comune in pdf).”

Continueremo ad interessarci con costanza e discrezione della situazione del verde in città , come fatto per quello interessato dalla deviazione dell’Arzocco, collaborando con persone competenti che si sono relazionate con Amministratori e Tecnici Comunali, per cercare di trovare la migliore soluzione al necessario evento.

Il direttivo di Ponente Varazzino continuerà  il suo impegno sociale, e Voi? Volendo, potete aiutarci con segnalazioni e dedicando un poco del vostro tempo a relazionarvi con gli esperti ed i nota-del-g-c-verdi-liguria-inviata-al-corpo-forestale-dello-stato-su-taglio-alberi-a-varazze.GIFPolitici che possono darci un sostegno.

Per chi vuole approfondire l’argomento riportiamo un brano del libro di Ezechieli Carlo, note del WWF Liguria, articolo di “La Stampa”, comunicati stampa dell’Assessore Dr. Alluto e del Gruppo Consiliare dei Verdi Liguria, in formato immagine qui a sinistra.

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Verde urbano – Afa e gelo: l’importanza del verde urbano – di Ezechieli Carlo.

“Combattere afa e gelo? Bastano qualche albero, una siepe e un giardinetto, nel cortile sotto casa o in quello delle scuole, per avere fino a 3, 4 o 5 gradi in più o in meno. A sottolineare l’importanza di un cortile verde è l’Istituto di Biometeorologia del Cnr, al termine di una ricerca, realizzata con l’ausilio di appositi sensori, condotta a Firenze. Secondo l’Ibimet, infatti, più verde nei cortili di case e scuole consentirebbe una variazione della temperatura nelle città .

Zone verdi, anche all’interno di piccole strutture, consentono di creare vere e proprie ”isole felici” dal punto di vista termico, ideali per chi vive nelle vicinanze. Nella loro ricerca, iniziata nel 2002, gli scienziati hanno preso in esame due grandi parchi e due cortili non asfaltati e con alberi all’interno (circondati da alte mura), e poi confrontato i dati con quelli ottenuti dai sensori collocati in un piazzale asfaltato e non ombreggiato. I risultati più interessanti riguardano i periodi estivi, in particolare quelli relativi all’estate del 2003, che, com’è ben noto a tutti, fu caratterizzata da un’ondata di calore eccezionale.

”Le misure hanno confermato che le aree vegetate hanno un effetto di raffreddamento che aumenta, più o meno linearmente, con la loro dimensione – afferma Laura Bacci dell’Ibimet – infatti, i parchi mostravano una temperatura mediamente più bassa di 2 gradi rispetto al piazzale non ombreggiato. Tuttavia, durante le ore del giorno, temperature fino a 5-6 gradi più basse sono state riscontrate anche nei cortili, rendendo possibile agli abitanti di godere di un po’ di fresco ‘naturale’, senza utilizzare condizionatori, o diminuendone la portata energetica”.

Durante l’inverno, quando l’ambiente urbano appare più favorevole come sensazione di benessere rispetto alle zone verdi, generalmente più fredde, i due cortili hanno mostrato classi di disagio di minore intensità , confermando l’effetto di moderato riscaldamento dell’aria e mostrando un maggior numero di ore di benessere all’interno del cortile. Secondo gli scienziati, quindi, un’attenta riprogettazione urbana potrebbe portare il cortile verde a costituire una soluzione semplice ed economica per migliorare il benessere ambientale nelle città .”

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Wwf e verde pubblico – Prot: n. 74 ep – Savona del 02/05/2008

AL COMUNE DI VARAZZE – ASSESSORE AMBIENTE – DIRIGENTE 3° SETTORE

Oggetto: Osservazioni al Progetto lavori di messa in sicurezza del torrente Teiro e il rio Arzocco in Comune di Varazze inerente la presenza del verde urbano.

Si sottopongono all’esame degli uffici competenti, le presenti osservazioni, di seguito, meglio specificate.

Premesso che
– osservando la cartografia di rilievo dei giardini di Viale Nazioni Unite in merito ai lavori di sistemazione idraulica dell’asse terminale del rio Arzocco e foce del Torrente Teiro;

Considerato che – I lavori di messa in sicurezza prevedono l’eliminazione e/o rilocazione di numerose piante arboree ed arbustive;

Si ritiene osservare quanto: Purtroppo vista l’impossibilità  di reimpianto di specie arboree di alto fusto quali Pinus Pinea, Pinus Halepensis;

E’ opportuno prevede il reimpianto e/o sostituzione :

– la sostituzione degli alberi di alto fusto e dell’area ombreggiata nella parte di aiuola affianco al viale di Nazioni unite interessata dall’allargamento dell’alveo, con ricostruzione dell’aiuola esistente sul solaio di copertura dell’allargamento, che comporti una presenza di terra vegetale con almeno uno spessore di almeno 60-70 cm atta ad ospitare specie arbusitve della macchia mediterranea in particolare corbezzolo, lentisco, etc…, e specie rampicanti con previsione di creazione di pergolati per l’ombreggiamento del viale . E’ opportuno a fine lavori, una compensazione delle specie arboree tagliate con impianto di nuovi esemplari arborei (Leccio) in aree limitrofe con presenza di spazi vuoti.

– il reimpianto in periodo favorevole di tutte le essenze arbustive comprese le siepi di Pittosforo, presenti interessate dagli interventi sia di allargamento dell’alveo, sia delle opere infrastrutturali di servizi (gas, luce, acqua, etcc..)

– per la parte interna del viale (albergo Giardino) interessata da scavi per lo spostamento di reti di pubblica utilità  (gas, luce, acqua, etcc…), che comporterà  l’eliminazione di altri alberi di alto fusto (Pini), è indispensabile ove possibile, la sostituzione di quelle tagliate con impianto di nuove essenze arboree di Leccio. Per le due piante di alto fusto presenti nell’angolo, affianco al Bar Giardino, si chiede la possibilità  di un loro mantenimento in vita.

– le rilocazioni delle specie arbustive ed arboree dovranno interessare oltre che l’area portuale e del Parasio, anche aree collocate nella zona dell’Aurelia bis (al di sotto della rampa superiore della stazione ferroviaria con collocazione di alcuni esemplari di specie arbustive) e di spazi in centro città  attualmente privi di vegetazione.
Per le specie di Magnolia di alto fusto e Araucaria, si propone il reimpianto utilizzando i mezzi meccanici di dimensioni adeguate ai trapianti, che verranno utilizzati durante i lavori dell’allargamento.

– area verde in adiacenza allo spartitraffico:
si propone che per singole alberature d’alto fusto ( vedi l’enorme pianta di eucaliptus) se, nel caso, si valuti una impossibilità  oggettiva di un suo reimpianto, una volta terminati i lavori, la collocazione di nuove essenze tra cui un esemplare di Eucaliptus di dimensione adeguata.

Si rammenta che per i reimpianti dovrà  essere previsto il trapianto istantaneo mediante impiego di idonea tecnica che conservi un sufficiente pane di terra e quantità  di radici da garantire l’attecchimento in periodo favorevole all’attecchimento, escludendo a priori le stagioni non idonee.

Al fine di compensare le piante eliminate; si propone l’impianto di nuove alberature, in aree limitrofe. Fiduciosi nell’accoglimento delle presenti proposte, si resta a disposizione per sopralluoghi in loco. Distinti saluti. Il WWF Sezione di Savona

Il Presidente Regionale WWF Liguria – Marco Piombo.

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Comunicato Stampa dell’Assessore all’Ambiente Dr. Giulio Alluto
del 6 giugno 2008.

PRECISAZIONI SU LAVORI DEVIAZIONE ARZOCCO RIGUARDO ASPETTI VEGETAZIONALI

I lavori di allargamento dell’esistente copertura del t. Teiro interessano parzialmente i giardini pubblici posti a levante della copertura.

ll progetto prevede, prima della realizzazione della palificata parallela alla copertura del torrente da allargare (viale Nazioni Unite), la rimozione di circa un terzo della vegetazione esistente. Ad opere ultimate la configurazione superficiale non verrà  mutata sostanzialmente e verranno realizzate aiole in corrispondenza delle attuali sul solaio di copertura dell’allargamento.

L’intervento non interessa la zona con presenza di lecci (Quercus ilex) che non vengono coinvolti nell’intervento: i lecci quindi non verranno tagliati. Sono stati previsti i tagli di specie che per dimensione e qualità  risultano più facilmente sostituibili (pini, acacie mimose, aranci amari, eucaliptus, ecc.) mentre si è previsto lo spostamento per le altre.

In particolare per molte magnolie ed altre piante che rappresentano l’elemento vegetazionale qualificante è previsto in questa fase lo spostamento, ma è ipotizzabile la piantumazione di essenze più giovani ad opere ultimate. I punti di rilocazione sono identificati di massima con la zona portuale per le piante di tipo palmizio e nell’area del Parasio, recentemente interessata da un complessivo riordino, per le altre essenze.

QUINDI RIASSUMENDO

Su circa 60 piante attualmente presenti:

– 24 verranno ricollocate in area Parasio (nuovo ponte) o nella zona portuale (rotonda ed aree limitrofe)
. I LECCI NON VERRANNO TAGLIATI (I giardini Avis non perderanno i loro lecci)
-solo 20 essenze saranno tagliate (tagli di specie che per dimensione e qualità  risultano più facilmente sostituibili)
Alla fine dei lavori verranno realizzate aiole in corrispondenza delle attuali sul solaio di copertura dell’allargamento. – Ass. Ambiente Comune di Varazze – Giulio Alluto –

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L’assessore Alluto difende la politica ambientale e del verde pubblico

“Negli ultimi 4 anni, tramite la FESTA DEGLI ALBERI e grazie alla collaborazione di insegnanti e ed alunni, l’assessorato all’ambiente di Varazze ha piantato più di 300 giovani esemplari di arbusti ed alberi autoctoni nelle aree devastate dal fuoco. Un albero per ogni bambino nato.

Perché questo non viene detto? Perché si parla solo di alberi che vengono tagliati a Varazze?

Intervengo, anche se la delega al Verde Urbano appartiene al Vicesindaco e non al sottoscritto.
Perché non si dice anche che a Varazze, l’amministrazione comunale ha finalmente un’altra area verde pubblica: il parco del Boschetto?

A Varazze ogni occasione è buona per far polemica. Le polemiche sterili ed i finti ambientalismi non servono. Si cerca sempre e solo il bicchiere mezzo vuoto!

Diversa è la posizione del WWF regionale: condivido l’opinione di Marco Piombo quando afferma che occorre un regolamento del verde urbano ma ricordo al WWF ed a tutti i cittadini che l’amministrazione comunale sta elaborando un NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO nel quale vengono messi in rilievi importanti ASPETTI ECOLOCICI quali la BIOEDILIZIA, il RISPARMIO ENERGETICO E L’USO DI ENERGIE RINNOVABILI. All’interno di questo regolamento devono trovare spazio regole precise e chiare sulla tutela del verde privato.

Inoltre, ricordo a tutti che nella maggior parte dei casi, le opere pubbliche in cantiere ed i futuri progetti urbanistici prevedono tutti la piantumazione di nuovi alberi a Varazze.”

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Da “La Stampa” – Taglio alberi in Viale Nazioni Unite
Reportage di Roberto Pavanello

VARAZZE – “In viale Nazioni Unite, nel controviale, Varazze ha dato l’addio a tre pini e due magnolie ultraottantenni e altre piante saranno destinate, prossimamente a fare la stessa fine. Il disappunto si è dipinto sul volto di parecchi che lଠlavorano o vivono, perché vedere l’abbattimento di un albero è sempre un peccato, figuriamoci se ciò avviene nel centro di una località  di mare che vive di turismo.

Sono stati abbattuti perché in quel tratto di strada verranno effettuati i lavori alle tubature del gas, propedeutici agli interventi per la deviazione del canale Arzocco e per l’allargamento della copertura del torrente Teiro. Beppe Cozzi, il titolare dell’albergo Il giardino, il cui ingresso è a una manciata di metri dal luogo dei lavori, si è già  rivolto a un avvocato per tutelarsi in caso di mancati futuri introiti: «Certo per gli alberi dispiace, ma onestamente, ancora di più ci spiace avere i lavori proprio davanti all’albergo e giusto adesso che arriva l’estate. Ma possibile che non potevano farli in un altro momento? Che dirò ai clienti quando il rumore non li farà  riposare?».

Nel vicino albergo Torretti guardano agli alberi ancora in piedi con timore: «Qualcuno verrà  abbattuto anche qui, come quel pino cileno, ma i lecci no, quelli ci hanno assicurati che rimarranno», come infatti ha confermato anche l’assessore all’Ambiente Giulio Alluto, che assicura: «Taglieremo solo specie che risultano più facilmente sostituibili, altre verranno spostate.

Quindi, delle 60 piante presenti, 24 verranno ricollocate in area Parasio o nella zona portuale, 20 verranno tagliate e poi sostituite e i lecci dei giardini Avis non verranno toccati». Su tutto vigilerà  il Wwf Liguria che, oltre ad alcuni e dettagliati consigli su spostamenti e reimpianti, ha richiesto al Comune che vengano piantati alberi anche sull’Aurelia Bis, vicino alla stazione, e nelle aree del centro in cui non c’è verde. Anche il sindaco Antonio Ghigliazza non può che unirsi al pianto per le piante: «Ci dispiace per gli alberi, è fuori di dubbio, però questo è un lavoro irrinunciabile per la sicurezza dei cittadini.

La deviazione dell’Arzocco è obbligatorio perché si corre il rischio che in caso di abbondanti piogge trabocchi e diventi pericoloso per la cittadinanza. Sarà  un lavoro impegnativo che durerà  tre anni». Agli operatori turistici resta quindi la sola speranza che i tempi siano rispettati perché già  lascia l’amaro in bocca vedere come il cantiere dei giardini del lungomare sia ancora aperto: sicuramente non un bel biglietto da visita per Varazze. Sul perché l’inizio lavori è caduto proprio su questi giorni, anche qui si parla di sicurezza: «Dovendo intervenire sulle tubature – è la spiegazione di Ghigliazza -, questo è il momento migliore perché si fa un minore utilizzo del gas». Con buona pace degli albergatori e dei loro affari.”

1 commento »

  1. Dopo aver assistito all’indiscriminato abbattimento di numerosi alberi, tutti a prima vista in ottime condizioni, ma soprattutto dopo aver letto gli articoli riguardanti la “tutela” del verde pubblico ed in particolare la spiegazione sulle scelte d’intervento rilasciata dall’Assessore all’Ambiente, mi è sorta spontanea la curiosità di approfondire maggiormente l’argomento.

    Vorrei capire le motivazioni degli abbattimenti, avrei voluto vedere le perizie eseguite sugli esemplari interessati dall’intervento, esaminare le motivazioni per cui alcuni alberi non sono stati considerati “degni” di essere trapiantati, e ho presentato richiesta presso il Comune di poter visionare la documentazione tecnica.
    Nell’occasione ho appreso con grande stupore che non esiste alcun tipo di perizia, analisi delle condizioni degli alberi, studio sullo stato delle piante prima dei lavori di messa in sicurezza del torrente Teiro, insomma non c’è una sola carta che riguardi gli alberi.

    Ero in cerca di risposte, mi ritrovo con maggiori domande: chi e come decide quali essenze arboree saranno mantenute, quali abbattute e quali reimpiantate se nessuno ha valutato, osservato, studiato le piante?

    Mi è stato riferito che gli abbattimenti siano stati decisi dal personale comunale che si occupa della manutenzione dei giardini.

    Pur non essendo mia intenzione accusare alcuno e volendo accantonare considerazioni di natura legale, reputo quanto descritto una gravissima leggerezza da parte dell’Amministrazione; considerando che la stessa si dichiara attenta alle problematiche ambientali non sarebbe stato forse più opportuno richiedere l’intervento di un professionista qualificato?

    A Varazze, come anche ricordato dal Presidente Regionale del WWF Liguria, non esiste un Regolamento Comunale del Verde, regolamento che raccolga prescrizioni a tutela del verde pubblico e privato.

    Altre amministrazioni hanno disciplinato regole e procedure che raccomandano ed impongono condotte e misure opportune in caso di interventi su essenze botaniche (un albero, un arbusto, una siepe, un prato!), prescrivono norme finalizzate a preservare il verde, a mantenerlo nelle condizioni migliori, a renderlo fruibile per i cittadini.

    Il regolamento presenta, inoltre, un altro pregio: è uno strumento generale, consultabile e applicabile in modo uniforme a casi standardizzati.

    Però, a differenza di moltissimi altri Comuni, a Varazze per i cittadini e per le numerose aree verdi, lascito magari anche di recenti convenzioni urbanistiche, non è possibile fare affidamento su uno strumento generale di tutela e regolamentazione.

    Tornando alla vicenda da cui sono partito, confesso che occupandomi professionalmente di questi temi sono rimasto perplesso e sinceramente non riesco ancora a decifrare che significato abbia l’espressione usata dall’Assessore all’Ambiente: “..più facilmente sostituibili” riferita alle 20 piante “selezionate” abbattute.

    Chi l’ha deciso?!

    Immagino sia stata solo una questione di ostacolo fisico ai lavori o ancor peggio di semplici costi economici, evidentemente trapiantare in altro sito un Eucalipto o un Pino di altezza superiore ai 10 metri non era certo conveniente, di sicuro è meno dispendioso abbatterlo per poi sostituirlo con una pianta più piccola.

    Sbaglierò ma la mia idea di tutela del verde e dell’ambiente è decisamente diversa da questa.

    Concludo queste riflessioni con un esempio pratico di applicazione di un ipotetico regolamento del verde, considerando l’Eucalipto che era a dimora nei pressi della rotonda.

    Calcolato con una formula matematica ben precisa adottata usualmente, che assume a parametri varie caratteristiche della pianta come età, stato vegetazionale, dimensioni, portamento, posizione ed altri ancora, il valore ornamentale di questa sola essenza ammonterebbe a una cifra superiore ai 2.000 euro.

    Come può essere facilmente sostituibile una pianta del genere!?

    Espiantare senza giustificazione conoscibile, consultabile, verificabile, un’essenza che vale 2000 Euro per impiantarne un’altra di minore pregio non solo economico, ma anche botanico vegetale è un’operazione che assume come obiettivo l’interesse pubblico?
    Tale calcolo poi, dovrebbe essere ripetuto per ogni singolo esemplare abbattuto, ottenendo un corrispettivo valore in euro, che determinerebbe il “valore di compensazione”, a carico di chi abbatte le essenze, e consentirebbe di definire il pregio e/o il numero delle nuove piante da mettere a dimora in sostituzione di quelle abbattute.
    In tal modo sarebbero compiutamente rappresentati costi e benefici, oneri ed obblighi nel caso di questi tipi di intervento a vantaggio:
    1. del verde pubblico,
    2. della qualità di vita,
    3. della qualificazione ambientale anche a fini turistici della nostra città,
    4. delle casse comunali

    Eventualità possibili solo nei Comuni dotati di Regolamento, a Varazze, purtroppo, è stato sufficiente spostare qualche giovane albero per abbatterne altri secolari.

    Commento by cittadino — 19 Maggio 2009 @ 00:26

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